Dahomey

Orso d’oro all’ultima Berlinale (2024 ndr), il film di Mati Diop affronta temi complessi come la storia e le identità postcoloniali.

Racconta il processo di restituzione da parte dei francesi di ventisei opere sottratte durante la colonizzazione di quello che era un tempo il Regno del Dahomey, nell’attuale Benin, in Africa occidentale.

Fondato intorno al 1600, all’apice della sua potenza, tra XVIII e XIX secolo, vantava, oltre a un ruolo chiave nella tratta degli schiavi verso le Americhe, un notevole patrimonio artistico-architettonico.

“Raramente un film si presenta con l’urgenza di Dahomey.

[…] Mati Diop firma alcuni dei momenti di cinema più forti visti nel 2024.

Cinema politico, certo, ma dotato di una straordinaria capacità di astrazione fantastica che permette di intravedere fra le pieghe del racconto lo spettro dell’enciclopedia universale rosselliniana. Un film importante.”

(Giona A. Nazzaro)

Programmazione

19 Novembre 2024 - 14:30

Regia
Anno

2024

Durata

68'

Nazione

Francia, Senegal, Benin

Mati Diop

Mati Diop (1982, Francia) vive e lavora a Parigi. Ha diretto i suoi primi quattro cortometraggi mentre frequentava Le Fresnoy e Le Pavillon (Palais de Tokyo). È la nipote del grande regista senegalese Djibril Diop Mambéty e in omaggio al suo Touki bouki ha realizzato Mille soleils (2013). A Rotterdam, Diop ha vinto due volte il Tiger Award per i suoi cortometraggi: nel 2010 per Atlantiques e nel 2012 per Big in Vietnam. Il suo lungometraggio, Atlantique (2019), ha vinto il Grand Prix all’edizione 2019 del Festival di Cannes. È la prima regista donna nera ad aver partecipato al Concorso di Cannes. Con Dahomey si è aggiudicata l’Orso d’Oro al Festival Internazionale del Cinema di Berlino.